Me ne frego
Mia figlia mi consiglia un curriculum breve. Come é possibile un curriculum breve per un un uomo di 82 anni che ha vissuto pericolosamente e scherzando tutta sta pila di anni? E che ha avuto una vita folklorica e variopinta per finire tra le mura di un Geriatrico? Geriatrico di lusso, se vogliamo, pero non di lussuria.
14 mag 2016
12 ott 2015
23 set 2014
8/8 2ª EDIZIONE italiano- STORIA SI...MA.. .da CHURCHILL alla FINE
88/
WINSTON CHURCHILL
il suo ambiente
e alcune donne del suo tempo.
INTRODUCCIÓN.
Allo scrivere su Mussolini, Lenin e Stalin ha prevalso in
me la idea de infuocare gli eventi a narrare con referenza alle mogli,
amiche, amanti, amichette ed avventurette varie. Soprattutto per Mussolini e
Stalin, che hanno notevolmente contribuito al superaffollamento del Pianeta. Ma
nel caso di Churchill la questione è diversa. Certa riservatezza che noi
non inglesi siamo abituati a catalogare come very british ci
rende il personaggio apparentemente più contenuto. Però, gradevole sorpresa,
abbiamo scoperto una certa insospettata divertente irrequietezza di signore, di
Ladies, molto vicine a Churchill, che hanno portato qualcosa di frizzante nella
sua società ancora quasi vittoriana.
E di queste signore inglesissime abbiamo adesso
intenzione di parlare.
La prima ed unica donna che forse si può dire abbia avuto
una certa importanza nella sua vita è stata sua mamma. Però di lei parleremo
tra un po', non adesso.
La seconda donna con la quale ebbe un certo tratto, non
accettò la sua offerta di matrimonio. E di questa signora parleremo adesso.
Pero ce n'è anche una terza, quella che ebbe il coraggio
di dirgli di sì e che visse abbastanza più di lui. Fu sua moglie e di lei
parleremo per ultimo.
Tutte e tre sono state donne interessanti. Andiamo a
vederle una per una. E forse mostreremo altrettanto interesse per altre del suo
ambiente considerate tanto stravaganti come solamente le inglesi sanno esserlo
quando lo sono.
89 /
ETHEL BARRYMORE.
LA AMERICANA CHE DISSE
DI NO A WINSTON CHURCHILL
In una remota regione dell'India, lassù a sinistra, in
Amritsar, la zona degli indomabili Sicks, c'era una volta un giovane che era
nato in quella terra di incantatori di serpenti e il suo papà era niente di
meno che il Grande Capo Massimo della famosa Compagnia delle Indie Orientali,
la British East Indian Company. Quella Compagnia portava alla signora del mondo
di allora, Inghilterra, frutta esotiche, spezie ed altri ben di Dio per onorare
la molto amata e stimata Regina Vittoria & Successori. E dove -- insisteranno
ricordando i noiosi e persistenti invidiosi anglofobi -- nel 1919 si darà da
parte di militari di Sua Graziosa Maestà Britannica, l'indimenticabile massacro
di civili con 379 morti e 1200 feriti; e che mobilizzò Gandhi.
Il ragazzino inglese crebbe, lo mandarono a Oxford ed il
papà sperava farne un grande avvocato (barrister).
Si chiamava Herbert Byte, questo giovane,
pero, oh...my God! per vergogna della famiglia il giovane
inglese conobbe a Londra una compagnia di attori, tra l'altro erano delle colonie,
delle Indie Occidentali americane. Simpatizzò con loro e decise di lavorare
come attore di teatro. Oh!...I cant believe it! si disse suo
padre, attorcigliandosi il mostaccio. Come è possibile che un giovane inglese
di classe si voglia dedicare a quella dissolute vocation ?
Pero il giovane Herbert si dedicò a la dissolute vocation e cambiò il suo nome
in Maurice Barrymore perché il papà non si vergognasse del figlio attore di
teatro. Tipico atteggiamento di gentleman. Il giovane fu a Boston, apprezzò
moltissimo i famosissimi Boston Bake Beans e anche altre produzioni locali. Si
sposò con una di queste produzioni, già al giusto punto di maturazione, la
bella Georgiana Drew, anche lei attrice, dando origine a quella stirpe dei
futuri e famosi Barrymore: Ethel Barrymore, John Barrymore y Lionel Barrymore.
Tutte perone di teatro e poi di cinema. La giovane e bella Ethel Barrymore fu a
Londra per un tour artistico quando aveva 19 anni. Ebbe un successo enorme.
Come attrice e come donna. Piacque moltissimo ai giovani stereotipati inglesi,
tra i quali a fare la coda c'era anche Winston Churchill, che meno stereotipato
e più emozionato le propose matrimonio, quasi subito. Era un uomo deciso, il
nostro Winston. Aveva un solo anno più di lei. Ma Ethel aveva più giudizio di
lui. Gli disse di no. E fece bene.
La americana si sposò, dopo, con un certo Russel Grismold
Colt, che era niente di meno che il nipote del famosissimo e ricchissimo
fabbricante di armi, le pistole Colt, senza le quali non si sarebbe
potuto mai conquistare il Far West. E i cow boys non sarebbero mai entrati
nella mistica nazionale e niente Spaghetti Western.
Lei era cattolica apostolica romana oltre che americana.
Era fedelissima a suo marito, credeva lui. Pero lui non lo fu a lei. Lei lo
seppe. Gli uomini sempre si fanno scoprire. Le donne, mai. Allora, divorzio. Ma
non per lei, perché era cattolica. Non poteva divorziarsi. Ricorse ai
succedanei. Vari amici. Tutte amicizie platoniche, affermarono alcuni.
E questa signora fu il primo amore platonico e non
corrisposto del giovane Winston Churchill.
90/ LADY
RANDOLF CHURCHILL
LA VEDOVA ALLEGRA
La
bella mammina di Winston Churchill
La prima volta che sentii questa espressione francese, ma
detta in spagnolo:“es una mujer de armas tomar” fu quando il mio
grande amico, Herr Professor Peter S. con il quale in quella occasione stavo
parlando in spagnolo, la utilizzò referendosi a Lady Randolf Churchill,
la madre del Gran Mastino, come in una occasione lo definì Giuseppe Stalin. E
poi, conoscendola meglio, fui completamente d' accordo. D'accordo con Herr
Professor, con la considerazione del mio amico. Non quella di Stalin.
Una mujer de armas tomar, che in francese non
ricordo più esattamente come si dice, ma che in italiano corrisponde nello
spirito a Una Donna con le Palle Quadrate.
Era figlia di Leonard Jerome, americano, che sembra
all'arrivare in America volle cambiare il suo nome originale Jacobson, tipico
ebreo. E qui vorrei far osservare che basta che qualcuno abbia una certa
notorietà o un po' di soldi che subito ti schiaffano un bell'antenato ebreo.
Gli antisemitici per denigrare e i filo semitici per elogiare. Così di Delano
Roosevlt, conosciutello, dissero le sue fan che era Rosenfelt. Che il vero
cognome di Stalin, tradotto letteralmente, significava figlio di ebreo. Che
Lenin aveva sangue ebrea, senza però dire che ce la aveva anche tartara,
mongola e tedesca. Insomma, quel crogiolo di razze, di etnie che ormai si dà in
tutto il mondo e maggiormente in Europa. E che anche Cristoforo Colombo,
nonostante il bel nome che chissà perché mi ricorda Cristo, era un bell'ebreo
di origine spagnola nato a Genova e che tra la notoria tirchieria ebrea e
genovese, insieme, mai pagò i 10.000 maravedi, promessi dal Re, a quel povero
Rodrigo di Triana. Povero Rodrigo, ebreo converso, quello del Terra!
Terra! gridato dall'alto del cestello dell'albero maggiore, che per
delusione a due delle religioni del libro, si rivolse alla terza e si fece
musulmano.
E adesso mi manca ancora sentire qualcuno che mi sbraiti
in faccia che anche Gesù Cristo era ebreo.
Forse di puri, più o meno puri; chissà meglio detto: da
più tempo senza mescolarsi troppo... ci sono rimasti solamente gli esquimesi.
Che apparentemente hanno preferito un loro bel pezzo
di foca a un bel pezzo di...ragazza, nostrana.
Continuiamo. Di sangue Ebrea o Cherokee, Jennie era uno
splendido esemplare di donna. Lo fu durante tutto il periodo della sua vita,
anche in punto di morte. Immaginarsi come era ai suoi 19 anni. E a quell'età la
vide Lord Randolf Churchill, il terzo figlio del Duca di Malborough. (Sarà
quello che andò alla famosa guerra, Rataplà plan plan?) Comunque sia la vide e
rimase attonito. Imbambolato. Anche ai Lord può succedere. Lui 25 anni e lei
20. Si sposarono.
Come era lei? Bellissima, abbiamo detto, ma anche molto
intelligente, sveglia, in gamba, simpatica, coquette, mente aperta, aperta in
tutto. Conclusione, la Corte Inglese la accettò e con molta simpatia. Forse
anche favorevolmente divertita. Roba da inglesi, stravaganze britanniche che
ogni tanto affiorano. E senz'altro dimostrano che agli inglesi non interessa la
opinione degli altri, cioè dei non inglesi. Per loro basta la loro.
Direi che sono anche più razzisti dei tedeschi. Ma forse
una differenza c'è.
Che i tedeschi arrivano al massimo sacrificio di sé
stessi e perdono le guerre.
Gli inglesi invece portano al massimo sacrificio i loro
alleati e le guerre le vincono.
Cosi che fu la prima nordamericana che entrò nelle grazie
della vecchia aristocratica Europa. A cominciare dal Principe di Galles e tanti
altri gentlemen illustri, come il Re Milan di Serbia, non so che conte russo
Charles Ritosky ed altre teste meno coronate. Sembra un pettegolezzo,.
Probabilmennte lo è. Chi ha il coraggio di rimproverare a Venere le sue tante
infedeltà ? Se perfino Alessandra le perdonava all'americana ed era anche sua
amica ! Alessandra di Danimarca, sposa del Principe di Galles e poi Re Edoardo VII.
Ed il merecumbè con il Principe-Re durò
la bellezza di tre ani. In una bella letterina-nota, il Re le chiedeva di
riceverlo a casa sua, naturalmente, ma vestita con il suo bellissimo ed
elegantissimo vestito da Gheisa. Era il chimono, naturalmene, quello che
"si poteva togliere facilmente". Il caro Re Eduardo VII, figlio della
Regina Vittoria, era di appetiti voraci, sia alla tavola che a letto. Solo un
po' panzone. Io vidi, non ricordo dove, uno strano aggeggio che dovrebbe
sembrare una seggiola poltrona, elegantissima, che permetteva al corpulento
amante libertino fare all'amore seduto in quella seggiola con due donne,
contemporaneamente.
E poi parlano del
Kamasutra!
Continuiamo con Lady Randolf Churchill.
Nonostante queste avventurette piccantine dell'epoca
Vittoriana, ebbe sempre un grande stima e rispetto, a modo suo, per il suo
cornutissimo marito. Ed anche un enorme affetto per suo figlio, Winston
Churchill, il famoso futuro Gran Mastino d'Inghilterra. Il povero marito, Lord
Randolf, morì giovane, ai 45 anni. Non fu di sifilide. come si spettegolava. Ma
di cancro al cervello. Probabilmente tante corna alterano la massa encefalica.
Però, con o senza cancro, da tempo era ormai diventato impotente. Dopo tutto, a
considerarlo bene, cosa può fare un pover'uomo se diventa impotente avendo a
letto con se una bomba come la Jennie? Non può non accettare le sue
esuberanze. E il caro Randolf le conosceva. Probabilmente anche suo figlio.
Senz'altro la Corte. Però quando suo marito morì, lei volle mantenere tutta la
vita il cognome del marito. Lo rispettò sempre. In questo gli fu fedele. Alla
sua maniera, certo. Ma ognuno ha il suo carattere e temperamento.
Dopo la morte del marito, si sposò altre due volte. Con
due persone giovani, dell'età di suo figlio Winston.
E mai, assolutamente mai mostrò verso costoro la
dedicazione che pur aveva avuto con suo marito. E forse sposarsi con loro
fu la cosa saggia che poteva fare, dato il suo temperamento.
Naturalmente continuarono i pettegolezzi su di lei. Che
Winston Churchill era nato prima dei termini previsti e che quando si sposò con
il Lord era già in dolce attesa, chissà di chi. Che il suo secondo figlio, il
fratello di Winston, del quale il grande statista non parlerà quasi mai, John Strange Spencer-Churchill, non era
figlio di Lord Randolf ma di un irlandese, un certo sconosciuto conte John
Stage. E si diceva che secondo le due sorelle di Jennie, le sue zie americane,
era invece il figlio biologico di un
certo Evelyn Edward Thomas Boscawen,
Visconte di Falmouth. Quante belle
chiacchiere, vero? Certamente era una donna che fece parlare di sé.
E come trattò i sui figli?
Quando erano piccoli, quasi non li visitava. Secondo le
abitudini , stavano con balie e bambinaie. Winston, un po' più grandino, stava
in una scuola interno a Eaton, probabilmente, come si usava nell'aristocrazia
inglese. Stava solo, naturalmente e scriveva e scriveva a sua mamma che lo
andasse a trovare, cosa che lei faceva raramente. Chissà troppi impegni.
Ovvio che il giovane Winston deve aver sofferto per
questo, come tutti i bambini che vedono poco la loro mamma e ne sentono il
bisogno.
Quando invece divennero grandi la questione cambiò e
molto. Lei poteva parlare con loro e si formò veramente una grande amicizia tra
Jennie e Winston. Più relazione di amicizia. Più come tra compagni che tra
madre e figlio, pero sempre vero e sincero grande affetto. Certo, ognuno dei
due alla sua maniera. Non erano tipi tanto normali, loro due. Però è anche vero
che un po' più avanti, con tutte quelle amicizie tra teste coronate, qualche
favorino speciale per il suo Winston deve averlo ottenuto. Strana donna.
Perchè è anche vero che il comportamento della mamma non fosse
tanto normale lo dimostrò il fratello minore Jake Churchill; a proposito
del quale bisogna dire che Winston, in non so che occasione ne' dove, ma sembra
andando a pescare, gli salvò la vita perché stava per affogarsi. Winston
riportò nelle sue memorie questo fatto, ma senza dire che si trattava di suo
fratello.
Fratellastro, in realtà. E forse per questo. Bene, quello
che scoprì il fratello, meravigliatissimo, fu che la loro mammina bella,
Lady Randolf Churchill durante la bellezz di 14 anni aveva usato come sua una
parte del patrimonio lasciato specificamente ai figlioletti dal papá Lord
Randolf.
"Ah, si, ne avevo bisogno...."
Fu tutto quello che lei gli disse.
Cosi, avec nonchalance.
91/
CLEMENTINE HOZIER.
La moglie di Winston Churchill.
Clementine Hozier. La moglie di Winston Churchill.
Considerato l'ambientito "Vittoriano" di
alcuni germogli della alta società inglese del tempo, si potrebbe dire che la
moglie di Winston Churchill, Clementine Hozier, è stata una persona tranquilla
e normale. Senza dubbio era anche molto bella, il che, in tutta onestà,
non è un attributo molto comune tra le purosangue inglesi. Ora forse la
situazione è cambiata per gli adulteri frequenti che hanno migliorato l'aspetto
fisico delle inglesi. Era anche molto brillante, Clementine e senza un soldo;
la qual cosa onora il signor Winston Churchill. Però por suoi antenati, se
erano di lei, si riallacciava ad antica epoca della Storia di
Inghilterra.
Nacque nel 1885. Sua madre fu Lady Henrietta Blanche
Ogilvy, seconda moglie di Sir Henry Hozier. Avremo tempo di parlare delle
"frivolezze" di Lady Blanche. E della presunta sterilità del presunto
padre. Per ora questo non ci interessa. Solo diremo en passant che Lady
Blanche, con la sua consueta disinvoltura, una volta disse che il vero padre di
Clementine era stato il bel capitano William George Midleton, eccellente
cavallerizzo e cavaliere. Comunque sia, il nostro Winston Churchill, curato in
salute dal "No, grazie ..." di Ethel Barrymore dieci anni
prima, non aveva molta fretta in cercar la dolce metà. Incontrarà socialmente
Clementine quando lei sarà arrivata ai suoi 23 anni e Winston ne avrà 34 e sarà
già abbastanza noto come politico. Vogliamo curiosare un po nella vita della
giovanissima Clementina? A 15 anni era andata, con la mamma, naturalmente,
a prendere il sole qualche giorno in terra di Francia. Tra gli inglesi
che frequentavano (mai frequentare la gente del continente, non c' era da
fidarsi) sembra che Clementina si sia innamorata moltissimo, anche se
platonicamente, di un certo Siker, "l'uomo più bello e attraente
che aveva visto nella sua vita." Finita la vacanza in Francia,
finì anche il suo innamoramento di quindicenne. E a 18 anni si mezzo
fidanzò, in gran segreto, con un tal Sidney Peel; senza alcuna conseguenza. E
nei suoi 18 conobbe anche Winston Churchill. Certo, il nostro Winston non è mai
stato bello e attraente. How do you do...e nient'altro. Si
incontrarono di nuovo dopo cinque anni. E, misteri dell'amore, rimasero
colpiti a vicenda. Corteggiamento, richiesta di matrimonio e Lady Blanche
autorizzò il matrimonio. Si sposarono. Ebbero cinque figli. Durante la Prima e
la Seconda guerra mondiale, lei, Lady Clementine, si coinvolse attivamente in
attività di assistenza sociale.
Nel periodo tra le due guerre, accettò l'invito di fare
una bella crociera in zone dell'Australia. Suo marito non poté o non volle
andare. Andó sola. Andò sola e... ay, ay, ay, ebbe una certa relazione con
qualcuno. La colpa di chi? Del tropico romantico, naturalmente. Di ritorno dal
suo viaggio in Inghilterra portò in regalo al marito una palombella di Bali.
Significato? Non saprei dire. Solo consiglierei ai miei amici di non mandare le
loro mogli giovani sole in crociera in Indonesia. E se di ritorno vi portano di
regalo una palombella Bali, vuol dire che siete stati fatti cornuti.
In un'altra occasione, poco prima dello scoppio della
seconda guerra mondiale, di nuovo nella stessa nave da crociera per un giretto
non so dove, udì che la BBC violentemente accusava suo marito Winston Churchill
di voler a tutti i costi entrare in guerra contro i tedeschi. Poiché nessuno
dei suoi compagni di crociera prese le difese o condivise le idee di suo
marito, si considerò offesissima, o pensò che avrebbe dovuto esserlo.
Immediatamente lasciò la nave e ritornò a casa con il suo Winston, a Londra.
Avrà un matrimonio di 56 anni con suo marito. Churchill
morì ai suoi novanta, pur avendo fumato sigari come un matto e aver bevuto
cognac e shampagne tutta la vita; e aver sempre avuto un certo sovrappeso.
E, qualcosa che ho saputo solo recentemente, quando si
rese conto che stava facendo cilecca con il cervello, gli entrò la bestia nera.
La bestia nera si, la depressione tremenda che colpisce
soprattutto i grandi quando si rendono conto che ormai non sono più così grandi
e assomigliano sempre più degli uomini normali. E non lo supportano.
92/ LADY HENRIETTA BLANCHE
OGILVY
LA SUOCERA
DI WINSTON CHURCHILL
Indubbiamente c'è una grande differenza tra le
abitudini della soleggiata Sicilia e la piovosa Inghilterra. Non saprei
dire se sono stati più fortunati i Normanni andati
dalla Normandia in Sicilia o i Normanni che sempre dalla Normandia se ne
andarono in Inghilterra.
Facciamo un esempio: Se nella soleggiata Sicilia
una donna sposata, attraente, giovane, osa dare uno sguardo per la
strada, prima di entrare in chiesa, ad un uomo giovane, la società la condanna
come "puttana".
Nella piovosa Inghilterra è diverso. Se una donna
sposata ha una relazione con qualcuno che è il marito di un'altra, i
gentiluomini inglesi scriveranno: "Lady Henrietta Blanche Ogilvy,
Contessa di Airlie e il capitano William George Middleton sono stati associati
dal 1884 al 1885."
Semiotica, naturalmente. Ma andiamo per ordine. Henrietta
Blanche Ogilvy, nata nel 1852, era una contessa, molto carina, intelligente,
gentile e allegra; però le cattive e invidiose lingua dell'epoca
vittoriana dissero che anche frivola. Anzi, molto frivola per essere esatti.
Aveva sposato Sir Henry Montague Hozier, colonnello, 13 anni più anziano di lei
e quasi eroe in diverse campagne di guerra dell'Impero di sua Maestà Britannica
per tenere alto lo stendardo d'Inghilterra. Ma col passare del tempo e con così
tanti combattimenti, purtroppo lo stendardo che terrà alto sarà
solo quello d'Inghilterra.
Si diceva che fosse sterile o diventato impotente.
Forse era vero, forse era fandonia inventata per giustificare le molte
infedeltà della turbobolenta sposa. Si dicva anche, tra le donne
brutte e necessariamente virtuose della corte, che il Colonnello aveva colto
Lady Blanche in pieno in flagranti delicto. Ma lei, pochi giorni
prima, aveva catturato lui in un quasi-inflagranti. Il
"quasi" sostenuto Lady Blanche, non ecludeva le intenzioni di colpa e
quindi portò alla separazione con l'onore e la dignità che
conoscono solamente gli inglesi.
Ma non finisce qui. I cinque figli
di Lady Blanche Hozier erano ufficialmente tutti i figli
dell'onorato Sir Montague Hozier. Sì, tutti. Meno Clementina Hozier, la
brillante, bella e povera futura moglie di Sir Winston Churchill.
La madre di Clementina Ozier, l'ineffabile Lady Blanche, in una famosa
lettera a non ricordo chi, commentò spontaneament, come la cosa più
naturale del mondo, che sua figlia Clementina era la figlia biologica di un
certo capitano William George Middleton. Il Bello, si diceva ed anche cavaliere
formidabile e vincitore di tanti concorsi d'ippica. E persino
accompagnante ufficiale di diverse signore soprattutto nell' ambiente
diplomatico. E di una sola, in special modo, la Elisabeth Amalie Eugenie
von Wittelsback, Imperatrice d'Austria, la celebre Sissi, nelle sue
visite in Inghilterra.
E il bel capitano , vincitore di tante
battaglie in tempo di pace, morì come uno stupido cadendo da cavallo. Forse
esausto per il continuo cavalcare. Chissà. Sembra che una miniatura con una sua
immagine "intima" fosse stato il dono dell`Imperatrice al bel
capitano prima che perdesse le staffe.
Qui un tipo curioso potrebbe chiedersi: chi
era o chi erano i genitori degli altri figli di Lady Blanche? In considerazione
del silenzio di Lady Blanche, ci sono diverse teorie tra gli studiosi di
curiosità pseudo storiche. La prevalente e penso che la più interessante è
quella che attribuisce la paternità a una sola persona. Per
rimanere in famiglia, Lady Henrietta Blanche Ogilvy, impeccabile, avrebbe
potuto chiedere aiuto a suo cognato, Algernon Bertram Freeman
Mitford, marito di sua sorella Clementina Gertrude Elena Ogilvy, con la
quale, per inciso, questo stallone aveva già altri nove
figli. Era di un anno più vecchio di suo marito, ma non aveva speso tante
energie nelle battaglie in onore di sua Maestà Britannica. Ed è un personaggio
interessante che sarà ricordato da studiosi storici di pettegolezzi, perché sarà
il padre del Barone Lord David Bertram Ogilvy Freeman Mitford . Che
a sua volta sarà il padre delle stavagantissime e famose sorelle Mitford.
Ma qui dobbiamo fermarci un momento per predere
aria e non soffocarci con troppe genealogie.
93/ LE
STRAVAGANTI SORTELLE MIDFORD
Nancy: Politicamente di sinistra.Scrittrice.
Pamela: Basso profilo. Dedicata agicoltura. Lesbiana.
Thomas (fratello) Niente di speciale.
Diana: fascista. Hitler fu testimone del suo matrimonio con Sir Mosley, capo del partito fascista
inglese.
Unity: . Fascista nazista. Salutava tutti con il
Heil Hitler. Tentò il suicidio. Si
rovinó il cervello.
Jessica: comunista, voleva uccidere Hitler.
Debora: Duchessa per matrimonio. vita noiosa.
Certamente nemmeno una goccia di sangue di Sir
Winston Churchill aveva qualcosa in comune con una goccia di sangue di
qualsiasi delle sei sorelle Midford.
Ma i figli di Churchill Randolph e Sarah,
potrebbero avere qualcosa in comune con loro nel caso -- quasi certo --
dell'adulterio della loro nonna Lady Blanche con Algernon Bertram Freeman
Mitford, nonno delle sorelle Midford.
Qui la situazione si complicherebbe un poco.
Algernon Bertram oltre ad adultero, era anche il
marito di Clementina Gertrude Helen Ogilvy, sorella dela "frivola"
Lady Blanche. Quindi, oltre ad essere il padre "naturale" dei bambini
"Hozier" dell`'Ineffabile, il bravo Algernon e sua moglie ebbero un
figlio, David Ogilvy Freeman Bertram Mitford, Lord e Barone, che
era il padre delle stravaganti sei sorelle Midford.
In altre parole, la sorella della nonna (Blanche)
di Randolph e Sarah Churchill era Clementine Gertrude Helen Ogilvy, che
era nonna delle molto famose sorelle. L'antenato comune era il padre di
Blanch e Clementine, ossia era David Graham Drummond Ogilvy, (con moglie
Henrietta Blanche Stanley). Quindi, in un certo senso parentela vera non
c'è, ma si tratta di persone del quasi stesso ambiente di cui fa parte il
nostro personaggio speciale, Sir Winston Churchill, il Salvatore
d'Inghilterra e, con le sue suoi intrighe, vincitore della battaglia contro
isterismi tedeschi -hitleriani.
Mi sembra un po 'difficile seguire le implicazioni
genealogici di questi signori. Inutile ri-leggerle, perché tanto non
importa.
Andiamo dalla mamma e da Lord e Barone di
Redesdale, David Ogilvy Freeman Bertram Mitford, nato nel 1826.
Senza dubbio erano dell'aristocrazia ma vivevano in
una vecchia casa in campagna, perchè non avevano molto denaro. Forse per
questo la mamma doveva essere necessariamente parsimoniosa e approfittava
le visite del veterinario per far visitare anche le sei figlie. Vero o
no, può darsi che questo abbia prodotto un certo complesso alle ragaze. E
che così più tardi nella vita abbiano cercato con le loro
"eccentricità" di uscire dal mondo rurale e dalle visite mediche del
veterinario.
Avevano anche un fratello, Tom. Non era nulla di
speciale, ma per i diritti indiscutibili dei masci, era stato inviato per
educarsi a Eton. E fu educato così bene che nessuno parlò di lui in tutta
la sua vita; nemmeno dopo. Per le figlie rimaneva l'istruzione
semi-rurale della casa. La mamma, anche se moglie di Lord e
baronessa lei stessa, dichiarava sempre che una donna dovrebbe apparire
nella stampa solamente in tre occasioni nella vita: quando nasce, qundo si
sposa e quando muore. Per inciso io dirò che mamma e papà, oltre a essere
nobili semi-poveri, erano entrambi di estrema destra, si direbbe oggi. Le sei
figlie erano tutte ragazze intelligenti: quattro di loro arriveranno alla
fama, anche internazionale, come scrittrici, politiche i ed eccentriche.
Quella che rimase in casa fu la seconda, la lesbina, che
voleva solo tre cose nella vita: che la lasciassero in pace sena che
nessuno le parlasse, la cucina e la sua amante, una ragazza italiana che
condivise con lei la vita e il letto.
La ultima sorella, la sesta, semplicemente si dedicò a
diventare duchessa e a non fare più nulla di rilevante.
94/
NANCY MITFORD
E siamo arrivati alla maggiore. Come quasi
tutte le signore di una certa classe in Inghilterra, si sarebbe
probabilmente dedicata a coltivare rose nel suo bel giardino. Ma il destino
volle che la ragazza si fidanzasse con un giovane aristocratico scozzese, un
certo Hamish Erskine Saint-Claire.
Questo scozzese, oltre ad usare molti nomi, cognomi e
titoli, usava anche, secondo la più pura tradizione scozzese, la famosa
sottanella a quadretti coloratissimi, il kilt con
quell`affare che penzola davanti. Tanto per non fraintendere, l`affare che
penzola davanti è lo sporran, tipico borsellino scozzese che
sballonzola, appunto, lì davanti.
Cosa succede con questo pretendente scozzese? Che a forza
di usare e riusare la gonnella, un bel giorno si scoprì gay. Lo scoprì anche la
nostra Nancy e certamente non se fu felice.
Una versione dei fatti, dice che to be or not to
be, la nostra Nanzy con la sua very logical and typical
britisch actitud cominciò a pensare se fosse conveniene in
questo caso ricorrere al suicidio,
Lo pensó e lo ripensó.
Non ricorse.
Come alternativa decise di scrivere un bel
libro. Non so di cosa trattasse ma sarà il primo di una lunga serie
di libri nel corso della su vita che le daranno una certa rinomanza
intercazionale ed ottima considerazione nell' ambiente di Londra.
Tutto bene fino qui.
Pero un bel giorno, nello stesso ambiente di
Londra, appare come una stella cometa lucente la sorellina Diana,
bellissima, con rilucenti chiome bionde, simpatica, esuberante e in quattro e
quattr' otto conobbe e fece innamorare di sé un certo tipo che le propose
matrimonio quasi subito e che ella accettò con entusiasmo. Il tipo si
chiamva Benjamin Guinness, non valeva granchè in sè, però valeva
moltissimo la fortuna che erediterà dal padre, forse ebreuccio, ma inventore e
proprietario degli stabilimenti di produzione della famosissima Birra
Guinnes. Pecunia non olet... e meno a birra.
E Diana si sposò felice.
Torniamo a Nancy. Non che fosse gelosetta della
sorella. Ma questo fatto le fece pensare che aveva raggiunto una certa
età. Per non correre il rischio di restar sola nella vita, si guardó un po
intorno e nel 1932 si sposò con il primo che le venne a la mano, un certo Peter
Rodd, diplomatico donnaiolo, dal quale si divorziò
rapidamente.
E Nancy continuerà a scrivere e ad avere successo.
Nel 1935 pubblicó un libro simpaticissimo, una satira sul
fascismo della sua mamma e papà.
Maggiori successi commerciali li avrà subito dopo la
guerra. Davvero scriveva bene. Era un vero scrittore. Non
erano sdolcinature come in voga tra certe signore dell’epoca a Londra.
Dopo le due esperienze semi romantiche Nancy
si innamorerà, davvero e fortemente e profondamne. Ma questa volta per
davvero.
Purtoppo con l`amore a volte anche si soffre. Specialmente
nelle donne.
Perchè l'amore per le donne è spesso seguito da delusione
e dolore? L'amore di Nancy, in gran parte corrisposto,
era per un francese incontrato a Londra durante la guerra. Francese
di origine polacca. Palewsky non era un tipo qualsiasi. Era
abile uomo politico e diplomatico. Aveva studiato alla Sorbonne e a
Oxford. Conosceva perfettamentela lingua inglese, gli inglesi, le inglesi
e la loro mentalità. Era stato confidente di De Gaulle. Aveva
ricevuto varie onoreficenenze tra le quali la famosa Legion
d'Onore, che non si da a tutti.
Fu donnaiolo, questo si.
Solo per essere molto comptente potette
mantenere posizioni importanti come Directour du Gabinet, deputato,
ambasciatore, ecc .
Però essere donnaiolo non è il peggior difetto che
un uomo possa avere. Alcuni sono peggio. Ma è un difetto.
Quello che succede è che troppo spesso nella
società (ancora mascolinista ) non è considerato un difetto grave, ma
solo un piccolo peccato veniale. E, sotto sotto, qualcosa di cui essere
orgogliosi.
Lui e Nancy si erano incontrati a Londra durante la
guerra, come detto prima. Due persone intelligenti, simpatiche, educate,
bell'aspetto, naturale che simpatizzassero. E furono amanti. Ma solo per
qualche tempo. Dovettero poi separarsi per la tremenda questione della
Guerra. Le terribili V2 tedesche su Londra... Solamente negli
ultimi giorni di guerra tornarono ad incontrasi a Parigi e rimasero
insieme per diversi anni. Probabilmene lui la amava, anche se come spesso
sanno amare gli uomini, con qualche riserva. Invece lei lo amava
come sanno amare le donne. Interamene e completamente, quasi alla follia.
Scrisse diversi libri con il suo personaggio.
Ma ormai verso la fine della sua vita, nel 1969, il
polacco francese si sposò niente di meno che con
Helen-Violette de Talleyrand-Pedigoird, Duchessa di Sagan. Splendidi
cognomi aristocratici molto ben conosciuti da tutti quelli che li
conoscevano.
E con questo, il bel polaco francese
spezzò il cuore a Nancy.
Quattro anni dopo, nel 1973, lei morì a
Parigi. Morì di un tipo di cancro linfatico.
Lui volle stare al suo fianco, nel letto di
morte. Lei gli sorrideva ancora, regalandogli gli ultimi accennati sorrisi,come
poteva. Qualcuno dei presnti disse che ambedue avevano gli
occhi di pianto.
Continuò a vivere fino al 1984, dieci anni.
Poi anche lui morì. Come succede a tutti.
Ma morì nel castello di Helen-Violette de
Talleyrand-Pedigoird, Duchessa di Sagan. E questo non succede a tutti.
Tutto questo è molto triste, vero?
Forse quando si ha un patrimonio di esperienza,
eufemismo per non usare un'altra parola, al conocere di un amore
forte e genuino come quello di Nancy, ci invade una enome
tristezza. Vorremmo poter credere ancora in Blancaneve...per
tutta la vita. E invece ci rendiamo conto che tutto finisce. E non
importa.
Ma forse gli unici amori veri sono le
ombre evanescenti della nostra fantasia.
95/
PAMELA.
Fu la seconda a nascere. Ebbe una vita abbastanza lunga.
L'unica cosa-persona che le dava fastidio era un vicino, insistentemente
innamorato di lei, che la chiamava la sua Musa Silvestre. Silvestre
perché lei preferiva la vita bucolica della campagna. Tityre tu patulae
recubans sub tegmine fagi...e gliela declamava tutta; e anche la chiamava
Musa per il complimento vezzoso e bugiardello dell'uomo che vuole entrar nelle
grazie della fanciulla e nel suo letto.
Per lei era veramente un fastidio. Capirete poi perché.
Così che ricorse a un certo atto di indipendenza, con una simpatica
originalità. Quel tipo la infastidiva con le sue pretese? Avrà pane per i suoi
denti. Pamela ricorre a una amico, collezionista di matrimoni. Gli racconta il
fatto. E gli chiese il favore di sposarla, ma solo apparentemente, per togliersi
di dosso lo scocciatore. L'amico, divertito, accetta di farle il favore.
E cosí la Pamela si tolse di dosso il pretendente
fastidioso, se ne andò dalla casa di papà e mammà e potette dedicarsi alle sole
cose che le interessavano nella vita: essere lasciata in pace con i suoi
animali, dedicarsi all'arte della cucina ed essere la unica amante di una bella
ragazza italiana con la quale compartì il letto per il resto della sua vita.
L'unica volta che si parlò di lei fu quando Nancy, la
sorella scrittrice, parlando nei suoi famosi libri di alcune feste di società,
commentava che la sorellina Pamela, a tutti i giovanotti che la invitavano a
ballare, diceva inmancabilmente che preferiva gli animali agli uomini.
E così passò alla storia, così passò la sua vita che
fu la più lunga di tutti; e sempre con un delicato profumino di stalla.
96 /
DIANA.
Fu la terza a nascere. Completamente diversa
dalla sorella Pamela. Molto carina, coquette, civettuola,
d'aspetto elegante, sei anni più giovane Nancy, irruppe con la sua
gioventù e i suoi bellissimi capelli biondi nella società di Londra
e fu la prima a sposarsi e con la persona che tutti i genitori
considerano un magnifico partito per una figlia: un giovane futuro erede di un
milionario. Il suo nome era Guinness, della fmiglia dei birrai ricchissimi,
come abbiamo detto prima. Si sposò ed ebbe due figli.
Ma ben presto arrivò lo scandalo: Diana Mitford, sposata
con il birraio milionario e madre di due figli, ad un certo momento si stancò
della birra irlandese e manò tutti all'inferno. Lasciò marito
e figli, perché lei era innamorata di Sir Oswald Mosley. Chi era costui?
Un baronetto, inglese o irlandese, non mi ricordo bene,
ma aristocrazia pura e fondatore del Partito Fascista in Inghilterra. Ma ora
devo chiarire, specie per i più giovani, che in quei tempi, prima
dell'era di Hitler, dal '20 al '30 o giù di lì, il fascismo in Italia era
considerato per molte persone di peso con una certa simpatia. E non solo in
Italia. Ma un po in tutto il mondo, all'estero. Soprattutto nella classi
superiori e nella chiesa, il fascismo era considerato quasi come l'unico
baluardo contro il terrore del "comunismo" dell'
Unione Sovietica, ateo, anti-famiglia senza stato, anarquico, spietato. Di
Lenin, insomma. Così ci spieghiamo le simpatie di Churchill per
Mussolini, il primo Mussolini e di Gandhi e persino di
Rooseveltl. Insomma, Mussolini era quasi di moda in Inghilterra. E
la ragazza inglese si innamorò del Mussolini di Londra, Sir Oswald
Mosley.
Ma questo signore, per dire la verità, era già
sposato e niente di meno che con la figlia del viceré dell'India, Lady
Cynthia Curzon. E, tra l`altro, noblesse oblige, sembra sia
stato anche l'amante della sorella minore di sua moglie.
Passò qualche tempo e d'improvviso la figlia del Viceré
muore di appendicite. Così, nel 1936 Sir Mosley, Baronetto, sposerà la sua
amante Diana, ex Guinness, nata Midford. Ma non fu un matrimonio qualsiasi
Fu in segreto. Si svolse in casa di Goebbels, Ministro della
Propaganda in Germania. Ed Adolf Hitler fu testimone di Nozze.
Tornano in Inghilterra. Ma finita quella specie di
luna di miele con Mussolini, te li schiaffano subito in prigione.
Ma che tipo di prigione?
Crediamo davvero che la "mafia" esista
solo in Sicilia? E la Massoneria cosa è se non una mafia meno baffuta? I
siciliani hanno dato il loro contributo, certo, ed il nome. Ma di mafie ce ne
sono sempre state da tutte le parti, in tutti i tempi, sempre.
Ed in questo caso intervenne Sir Winston Churchill.
Inglesi sono inglesi.
La coppia di inglesi aristocratici fu imprigionata,
certamente, ma in una piccola casa carina all'interno dei terreni della
prigione. Non in cella come i comuni mortali, ma una casa perfino con il
suo giardino per coltivare ortaggi e radicchio con i semi cha
mistriosamente arriveranno da San Remo. E alcuni prigionieri,
meno aristocratici, furono assegnati loro per i lavori domestici.
E Diana si dedicava asi suoi fiori, seguendo le belle
tradizioni inglesi delle Ladies che senza sporcarsi troppo curano il loro
giardino. Le rose per i prigionieri arrivavano dall`Olanda.
Inglesi sono sempre inglesi.
Nel 1943, due anni prima che finisse il conflitto, quando
Churchill sapeva già che per la sua tenacia, determinazione e astuzia la
guerra era già vinta con i carri armati Sherman, i Superconstellation e
l'atomica già in processo avanzatissimo, li lasciarono in completa
libertà. Non sarebbero stati più di nessun pericolo.
Ma ci fu uno scandalo enorme !
Proteste ovunque. Persino Jesica Mittfotd, sorella
(comunista e filo-sovietico) di Diana, che aveva avuto qualcosa a che fare
romanticamente con un nipote di Churchill durante la guerra civile in Spagna,
era furiosa.
Che questo era uno schiaffo agli eroi di guerra caduti
contro il fascismo!
Ma Churchill era Churchill.
Diana e Mosley lasciarono la casa-prigione e, subito dopo
la guerra, andarono a vivere in Francia, vicino ai loro amici più
stretti, il Duca di Windsor e la moglie Wallis Simpson che anche
loro erano stati di destra e simpatizzanti filo nazisti. E andarono
a vivere in una zona molto inglese a Parigi, dove lei era vicina anche a sua
sorella, la scrittrice Nancy, di sinistra e con la quale però non si erano
piu parlate da anni; e non lo faranno mai. Forse perchè Nancy
non seppe perdonare l'allora splendida Diana per aver
irruentemente sposato quel milionario odorante di birra.
Anche Diana poi scrisse qualcosa, per non mancare alla
tradizione delle sorelline. Ma un solo libro ed autobiografico. Lo
scrisse nel 1977, parlando dei contrasti della sua vita, giustificando o
cercando di giustificare il suo razzismo e l’appoggio a Hitler.
Anche lei era in buona fede.
Adesso, dopo tanti anni e viste tante cose, è molto più
facile non acettare le idee di Hitler e i sui comportamenti. Ma allora,
nella decada del 20-30 era diverso. Bisogna averla vissuta quella decada per
capirla veramente.
E`che parecchi personaggi, anche se con molti
aspetti negativi, fanatici e crudeli, sono a volte di una straordinaria
capacità di seduzione.
97/
UNITY MIDFORD
Unity fu la seconda fascistissima della
famiglia, come sua sorella Diana. Il suo secondo nome era Valkyria,
per tragica coincidenza del destino. Fervente credente nella superiorità
della razza ariana-germanico-sassone, andò in Germania, a Monaco, per
imparare il tedesco. Si incontrò con i vertici del nazismo, Hitler,
Himmler, Goebbels, Goering. Si diede completamente alla causa che riteneva
giusta, fece vari giretti di propaganda atraverso il paese, dando
discorsi, facendo il "Heil Hitler", il saluto
romano-fascista-nazista.
E lo utilizzava con entusiasmo,
anche quando tornava a casa in Inghilterra, dai suoi
genitori. Era veramente una bella bionda, romantica, sentimentale... e
stupida si direbe oggi, con il senno di poi.
E`molto probabile che si sia innamorta di
Hitler.
E che anche Hitler sentisse qualcosa di speciale per
lei, nonostante la sua Eva Braun. La considerava il tipo classico ed
eroico di donna ariana, una discendente dei Sassoni ariano-germanici che
avevano conquistato Inghilterra secoli prima.
Secondo una versione, quando la guerra finì e
seppe del suicidio di Hitler, volle imitarme l' esempio. Non si sa cosa possa
sucedere in certi momenti nella mente umana. E anche nel cuore,
trattandosi di una donna. La morte non è una qualsiasi sciocchezza. Cercò
di suicidarsi con un colpo di pistola in testa, come il suo Führer.
Forse alla tempia. Chissà la mano le tremò. Probabilmente era la prima volta
che sparava una pìstola. Il suicidio non riusci. La pallottola si
desvió e solamemente riusci a colpire parte del cervello Non morì
ma rimase come fosse una bambina di sei anni. Per fortuna non fu per un
lungo periodo e morì di meningite nel 1945. Anche lei, con i suoi sinceri
entusiasmi ciechi e giovanili fu una vittima dell'umanita.
Di quella bestia orrenda che è la guerra e
l`odio.
98/
JESSICA
MIDFORD
Fu la quinta sorella. E politicamente
molto attiva ma dal lato opposto delle sue due sorelle Unity e
Diana. Se Unity seguì il suo Fato, come dicono i poeti antichi, avendo
come secondo nome Valchiria; lo stesso Fato e gli stessi
poeti potrebbero dire lo stesso di Jessica perchè nacque nell'anno della
rivoluzione Sovietica, nel 1917 e fu comunista e socialista e filo Sovietica
tutta la vita. Ma non tentò il suicidio quando cadde il Muro di
Berlino.
Fin da giovane non volle mai avvalersi dei
privilegi della sua classe. E a 14 anni, ancora quasi una bambina,
assorbí il pacifismo, popolare tra i socialisti del tempo anche in
Inghilterra; e con la sorella maggiore, Nancy, si iscrisse al Partito
Socialista Inglese.
Un po' più tardi, quando le sue due sorelle maggiori
Unity e Diana stavano facendo saluti fascisti nella Germania di Hitler, volle
cercar di approfittare dei contatti delle sue sorelle fasciste per
avvicinarsi al Führer idolatrato da loro e ucciderlo.
Non ebbe il coraggio di farlo. Lo confessò alla
sorella maggiore, Nancy. Non ebbe il coraggio di sacrificar se stessa.
Non aveva lo spirito del Kamikaze.
E di tutto questo si pentì, poi, durante tutta
la vita. Di non avere avuto il coraggio di sacrificar lei stessa.
Almeno questo è quello che disse più tardi, più di una volta.
Forse per mancanza di questo atto eroico, si innamorò
di un nipote "comunista" di Winston Churchill, Edmund Romilly,
che era tornato dalla Spagna dove stava combttendo con le forze filo-comuniste
e anti-Franco. Quando una ragazza si innamora a volte aumenta il
pancino, almeno in queti tempi di "No" pillole. La
ragazza, 16 o 17 anni, non fece eccezione. Rimase in stato e fuggì di casa e
sposò il Brigatista Internazionale.
Lui era giornalista e con lei e il suo pancino
tornarono in Spagna. Lei scrisse un libro. La grafomania era diffusa tra
le sorelle Mitford, nonostante le diverse fedi politicche. Quando Jessica
e il marito si resero conto che Franco aveva vinto se ne tornarono in Inghilterra
e lì lei continuò con la sua lotta contro la "British Union
of fascisti" cui appartenevano i suoi genitori. Poco dopo
lei e suo marito se ne andarono a vivere in America del Nord. Lì
lui si arruolò volontario in Aeronautica , in Canadà, per la lotta contro
la Germania nazista. Ma i tedeschi avevano forze antiaeree e il nipotino
di Churchill morì in combattimento nel 1941. Disperso.
Che cosa fa la povera vedova? Piange il marito
morto e dopo due anni se ne trova un'alro, vivo, un certo Trenhalf. Era
un buon avvocato americano specializzato in cause di lavoro,
rappresentando gli operai. Nel 1943 i due si fecero membri
del Partito Comunista USA e divennero famosi attivisti del movimento
"Diritti Civili”, che tanti problemi causò a quell’Angelo della Guardia
che fu il Senatore Mac Carthy, Difensore della Patria.
Sì, McCarthy, cacciatore di streghe,
che vedeva comunisti traditori da tutte le parti. E che vide in
essi degli avversari tra i piu pericolosi del Paese.
Cosí li definí.
Ma con l'invasione sovietica in Ungheria e i
sempre più numerosi abusi dell'Unione Sovietica, anche loro, come molti teorici
filo-sovietici, restituirono il loro Carnet al partito Comunista.
Jessica, come buona Mitford,
continua a scrivere e scrivere , in particolare sulle loro
esperienze come comunisti negli Stati Uniti.
E fu un enorme successo di vendita il suo The
American way of death.
E anche lei morì, ma nel 1996.
99/
DEBORAH MIDFORD
"Devo," per la famiglia, fu la
ultima e la più giovane, naturalmente. La unica che non volle mai
seguire le stravaganze delle sorelle che, dopo tutto, mostravano con
questo una certa personalità. Scelse di sposarsi. Sposarsi bene e vivere
una vita il più possibile tranquilla anche se un po' noiosetta.
Fu moglie fedele. Probabilmente lo fu anche suo
marito.
Bravi.
Ebbero cinque figli ed anche lei scrisse dei
libri, come tutte le sorelle. Libri che peró nessuno lesse mai
Coltivava rose nel suo girdino e ricevette dalla
Regina Elisabetta II il Reale Ordine Vittoriano, credo.
E tranquillamente continuava le tradizioni el
Five o’ clock tea.
Suppongo che sia ancora viva, come la Regina. Ci
sono persone che non si consumano tanto.
Ah...dimenticavo una cosa importante. Lei ebbe
una interessante iniziativa. Non riusciva a sopportare l'abitudine
di vertere un po' di tè nel piattino per poterlo raffreddare. Non lo
sopportava. Da quando lei entrò in società il bere il tè raffreddato nel
piattino si considerò una insoportable violazione el galateo. Sapere se
l'Ordine gentilmente concessa dalla Regina avesse qualcosa a che fare con
questa nuova raffinatezza ,rimane un atroce dubbio.
Per il resto la nostra Debo, con
pazienza e dignità, tra un tè e un altro, aspettò che il fratello
maggiore di suo marito morisse eroicamene in compattimento nel 1944, perchè suo
marito potesse ereditare anche se non eroicamente il
titolo di Duca di Devonshire, con tutti gli annessi e connessi. Lei stessa
diventerà Duchessa e il titolo passerà, al suo dovuto tempo, a Peregrine, il
figlio che aveva avuto con suo marito,.
E così lei rimarra la persona piu importante della
zona, per decenni.
100/
CONSIDERAZIONI
FINALI
su Winston Churchill ed
altri Grandi in generale.
Dopo aver dato un'occhiata alle signore che in
qualche modo formavano l' ambiente di Winston Churchill - e sapendo di
loro si sa anche un po' di lui - vorrei fare alcune considerazioni
finali che includono questo personaggio.
E 'stato senza dubbio un Grande.
E come ogni personaggio che lascia un segno
nella vita, è amato e odiato nel suo paese e nel mondo.
Le personalità tra le quali si mosse
furono Hitler, Mussolini, Lenin, Roosevelt, Stalin, tutte di un certo
peso, per un motivo o un altro.
E anche amati e odiati, fanaticamente.
E come tutti loro e come tutti i Grandi di tutte
le epoche, chi più chi meno, anche il
nostro Mr. Churchil sarà egocentrico, teatrale, istrionico, senza
troppi scrupoli, con lo sguardo fisso al suo obiettivo e pronto a
realizzarlo, utilizzando al massimo e con astuzia tutti i mezzi
disponibili, leciti o chissà anche illeciti, o forse nel limite
legale; e, naturalmente, dotato di una mente brillante e una memoria incredibile.
Queste “qualità” sono quasi tutte considerat dei difetti in
un uomo comune. Oppure non gli appartengono affatto. Ma quasi tutte sono
caratteristiche di un uomo"grande". Il nostro Churchill,
personaggio della maggior stima da parte mia, ha anche lui i suoi peccatuci. Peró non se ne parla.
Esempio che pochissimi sanno:
In un quartiere malfamato di Londra, nel 1911 si
dette uno sciopero di lettoni
emigrati-esiliati quando la Lettonia era ancora sotto lo Zar Russo. Naturalmente erano considerati anarchici
fuoriuisciti dal conservatore Ministro degli Interni Winston Churchill; da altri, invece, ma a quei tempi contavano
poco, erano giudicati eroi fuoriusciti indipenentisti. L’edificio dove i
rivoltosi erano trincerati, con scambio di sparatorie con la Polizia, prende
fuoco. Fiamme, sirene, pompieri...
Il minitro dell’ Interni, piombato energicamente sul
posto, dette il perentoio HALT ai
Pompieri ordinando di non dare la minima
assistenza. Lasciare via libera alle fiamme.
Ed infatti al poco tempo, i
rivoluzionari, anarchici, pericolosi delinquenti, o eroi
-- secondo i punti di vista --
uscirono tossendo con gli ochi rossi e con le mani in alto.
Omissione di soccorso? Cosa succederebbe oggi se un
Ministro per stanare rivoltosi lasciasse
via libera alle fiamme ordinando ai Pompieri di incrociare le braccia??
Chissà l'unica vera differenza tra il nostro eroe, Sir
Winston Churchill e gli altri amichetti di lotte
politiche, è che Churchill era inglese.
Gli inglesi sono inglesi.
E Sir Winston Churchill aveva una certa classe.
Tipico inglese, come le sorelle Midford, indeed.
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