6 mar 2012

L´Alto Ufficiale Prussiano.

“Le  Confessioni” , dopo un viaggio attraverso il tempo…



Seconda parte: 2/6 L`Alto Ufficiale Tedesco.

...“Nicht diese Toten?”

Ricordai confusamente…Quando fu che sentii questa frase? La stessa frase…ma in una lingua diversa?

“ Non sei ancora morto?

 A chi faceva  la domanda il sergente della Wehrmacht?  I tedeschi stavano ritirandosi e noi li scortavamo. Erano nostri prigionieri? Pensai a Crovesi.
Solamente una settimana prima, l´8 settembre del `43, nella nostra bella Sardegna c´eravamo noi, i Paracadutisti delle Folgore  e  i tedeschi della Wehrmacht , alleati e camerati in guerra, in attesa di destinazioni.
Aveva ragione, sí; certo aveva avuto ragione lui, il camerata paracadutista Crovesi, quando  diceva che il nostro Comandante era intelligente e molto astuto: che non si sarebbe fatto fregare dai Tedeschi.

Era improvvisamente arrivata la notizia confusa dell`Armistizio. Armistizio? Si diceva che il Governo di Badoglio, quello che per ordine del Re aveva imprigionato chissà dove Mussolini, aveva chiesto un armistizio e si era addirittura arreso alle truppe Alleate. Si parlava anche,  più sommessamente, di un volta gabbana. Arresi agli Alleati? Ed ora combattere  contro i Tedeschi? Gli Alleati erano, ricordiamolo,  tutto il mondo; e tutto il mondo era  contro il Tripartito: Germania, Italia e Giappone. Peró Italia era estenuata e soprattutto divisa, tanto per fare una cosa nuova. Con Mussolini o con il Re? Con i Tedeschi, che stavano perdendo, o con gli Americani, che stavano vincendo?

“Paceeeeeee !  “ gridavano le madri.
“Paceeeeeee !  “ pensavano gli uomini.

In duemila anni di vittorie e di sconfitte, gli  italiani  erano ormai  avvezzi a fiutare gli avvenimenti e molto prima dei loro attuali alleati: i tedeschi ne erano impediti dalla  loro obedienza disciplinata agli ordini ricevuti ed  i giapponesi perchè abbagliati dai loro destini divini.
 Il Comandante tedesco non era un qualsiasi cafone delle SS: era un aristocratico ufficiale prussiano, al quale mancava solamente il monocolo. Aveva convocato  gli ufficiali italiani. Con un tocco di arroganza  aveva detto  loro:  
"Se volete potete continuare a combattere al nostro fianco come leali alleati nostri. Se invece preferite seguire gli ordini del vostro Re, potete considerarvi nostri prigionieri.”
E con una certa condiscendenza li aveva invitati al balcone mostrando loro la piazzetta dove  la  guarnigione tedesca stava immobile con i fucili spianati  verso gli italiani. 
"¡No...!"aveva risposto  il comandante italiano con uno strano sorrisetto, 
Siete Voi ad essere nostri prigionieri. Guardate un poco piu in la della piazzetta... “ 
Tutto intorno alla piazzetta ed oltre,  i paracadudisti  della Folgore  avevano  circondando il distaccamento tedesco. Anche i paracadudisti avevano i mitra  puntati. Ma puntati verso di loro, verso i tedeschi.

" Siete voi ad essere nostri prigionieri.  Guardate un po´ piú in la..."
Il comandante prussiano sapeva che le truppe italiane dei paracadutisti non erano la quasi consueta accozzaglia di contadinotti folklorici e   ignoranelli,  ma  soldati veri,   tuppe scelte: giovani forti, audaci, sportivi, coraggiosi, bene armati e addestrati come deve essere un paracadutista.

Il tedesco si voltó compassato verso l ´italiano con i suoi freddi occhi celesti:
Touché”. Disse. Niente piu.

Si arrivó ad un accordo.

La Whermacht   si ritiró al nord dell`isola, scortata dagli italiani.   Non ci fu nessun segno di intemperanza ne´ da una parte ne´  dall`altra. I due alti ufficiali si salutarono. Non con  il saluto un tempo Romano ed adesso Fascista e Nazista. Si salutarono freddamente ma cortesemente con il tradizionale saluto militare. Ed ognuno per suo conto, ai loro nuovi destini.
 Conclusione: Fu un episodio di guerra del quale non si parló, credo, quasi mai. Ma la intera Isola di Sardegna fu riconquistata dagli italiani senza sparare un colpo, senza un solo ferito. Non fu un atto eroico e fanatico, con morti, sangue e medaglie d`oro, come piace alla morbosa fantasia popolare. O alla cinematografia.
Gesto tipico italiano volgaruccio,
per indicare TI HO FREGATO.
 Fu per la intelligenza e astuzia del Comandate Italiano e il senso comune del Comandante della Whehrmacht,  anche se, forse,  non aveva  letto Il Principe.




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